Eri nel bel mezzo di uno splendido sogno. Non ti ricordi granchè, ma sai che era splendido. Era un sogno…
D’improvviso, piombi nella realtà: ti devi alzare, devi andare a guadagnarti il pane.
…devi andare a scuola!
Già, la scuola: il luogo dove i tuoi sogni, le aspirazioni, il tuo stesso entusiasmo vengono quotidianamente sviliti, si perdono in tentativi inutili di portare un raggio di luce, la luce della conoscenza.
“Fatti non foste a viver come bruti…”, citando il Sommo Poeta (Dante Alighieri, n.d.P.).
Fatti foste forse per essere appendici di uno strumento tecnologico (leggi: cellulare)?
Si tratta di un libro piuttosto datato, tanto da essere praticamente introvabile oltre che fuori catalogo. Cominciamo bene!
Sì, posso capire le perplessità. Tenete presente che è un libro a cui sono molto affezionato, da quando lo acquistai in un mercatino ormai troppi anni fa. Per inciso: sì, già allora era difficilmente reperibile.
E’ stato parte della mia preparazione dell’esame di Paleontologia all’Università (bei ricordi…). Se pensate però che si tratti di un testo accademico, siete fuori strada.
Scritto con un taglio giornalistico/divulgativo, non per questo meno rigoroso sul piano scientifico, introduce il lettore in un mondo da “addetti ai lavori”, spiegando in modo semplice ma mai semplicistico i principi fondanti della disciplina.
Da cos’è un fossile a come si forma, dalla vita alla morte di un organismo, i fossili come testimoni e prove dell’evoluzione, fino ai principi della stratigrafia, pane quotidiano del Geologo del sedimentario.
Alcune informazioni sentono il peso del tempo, e non sono più attuali alla luce del progresso della ricerca scientifica di settore.
Un esempio tra tutti, il Tullimonstrum (qui sotto immagine e link a wikipedia): questo fossile incredibile era considerato un verme (probabilmente un Anellide) finchè uno studio pubblicato (se non ricordo male) nel 2016 e basato su nuovi ritrovamenti non lo ha attribuito ai Cordati. Studi successivi hanno rimesso in dubbio questa ipotesi. Potete trovare gli articoli su Nature e Palaeontology, rispettivamente. Tuttavia, il senso del ragionamento proposto dall’autore resta inaltarato, volendo fornire al lettore una panoramica del miglior rinvenimento che il Paleontologo auspica e di quello che nella maggior parte dei casi ha a disposizione.
Quindi? E’ un libro che spiega, anche ai non addetti ai lavori, non solo cosa sono i fossili, o quale sia la loro importanza per comprendere l’evoluzione della vita sul nostro Pianeta, ma anche l’enorme fonte di informazioni che essi rappresentano. I fossili parlano, raccontano storie. Descrivono l’eterna lotta per la vita, le relazioni tra gli organismi e tra questi e l’ambiente, la normalità e le vicissitudini della sua vita, ma anche il modo e le cause della sua morte, e cosa infine è successo ai suoi resti, in che modo sono arrivati fino a noi.
Se in qualche Biblioteca o mercatino del libro usato, o svuotando la soffitta ci doveste inciampare, leggetelo: è tempo ben speso!
Le cime innevate del Gruppo del M. Catria (le tre a sx) e del Gruppo del M. Cucco (le tre a dx), fotografate con il cellulare da Perugia, zona di Porta Sole.
In mezzo tra i due gruppi di monti, la gola di Valdorbia (Scheggia e Pascelupo)
In primo piano, le ondulazioni del Colle di Perugia, degradanti verso la Valle del Tevere (non visibile nella foto).
Un geologo in questa immagine può leggere molte cose diverse….
Dallo studio la conoscenza. Conoscere, conoscere, conoscere. Attraverso la curiosità che connota l’agire di chi si occupa di scienza, di cultura in generale. Quella curiosità che è, o dovrebbe essere, patrimonio congenito di ciascuno. Acquisire conoscenza, sapere, pur con tutte le nostre limitazioni umane, ci rende liberi. Più liberi, un giorno dopo l’altro. Ci rende vivi. Se muore la curiosità, un po’ moriamo anche noi. Questo il punto di partenza. Cercare e ricercare. Nei libri, nella natura, nell’esperienza. Il punto di arrivo? Non lo conosco, non ancora. Il percorso? Senz’altro divulgare, condividere. Per sentirmi libero, per sentirmi vivo.